9 luglio 2012

come i salmoni


Ho sempre pensato che i miei elementi naturali fossero la terra, innanzitutto, poi l’aria e il fuoco. Ma non l’acqua. Per anni, in passato, a causa di un trauma non potevo neanche avvicinarmi al mare senza che mi venisse la tachicardia. Poi, tanto amore mi ha guarita.

Ora, da qualche mese, sogno di essere un pesce che nuota nuota instancabilmente e sarà per questo che mi sveglio stanca…

Il salmone nuota e risale la corrente, arriva a percorrere più di 50 chilometri al giorno fino a trovare il fiume dove è nato.

 
Così, come un salmone vorrei essere, possedere il segreto della sua determinazione…
Tenere a mente che questo è il compito…nuotare senza stancarmi, risalire la corrente fino a ritrovare la casa dove il mio essere ha abitato.

5 commenti:

adele ha detto...

Risalire la corrente fino a ritrovare la casa ...sto cercando di fare proprio questo, ma forse è ancora presto sì, è ancora presto per me, ma io ti tengo d'occhio, ti seguo , sei la mia 'guida', spero non ti dispiaccia, ma tra le tue pagine mi sono spesso sentita a casa e in perfetta sintonia con te
a presto

Arnicamontana ha detto...

cara Adele, evidentemente stiamo convivendo con un grande dolore, ed è questo che mi rende familiare ai tuoi occhi. Ti ringrazio per ciò che scrivi anche se mi imbarazza...Che "è troppo presto" me lo sento ripetere spesso, ma il tempo è un concetto astratto. Non possiamo sapere quanto durerà un dolore, sappiamo che ci ha cambiate, marchiate a fuoco per sempre, ma l'urgenza a me sembra quella di riuscire a vivere il presente, cercando di risalire la corrente, sì, con tutta la fatica che comporta...Ti confido che molto spesso mi areno.
Grazie delle tue visite.

rom ha detto...

Inguardabile, il tuo disegno. Io non lo so... Ma lo hai visto? Tu dirai: e certo che l'ho visto, l'ho fatto io! E no! Questo non vuol dire che lo hai visto. Lo hai fatto ma non lo hai visto. E poi, scusa, non ho capito: sogni tutta la notte tutte le notti di essere un pesce che nuota nuota nuota pure controcorrente per cui ti svegli stanca, e poi disegni quella figura a cavallo di quel grosso pesce? E di che si stanca, quella del disegno - una donna bambina? Mica è lei a nuotare. No, no: c'è qualcosa che non torna.
Tanto di inchino, al tuo dolore, anche se non so di che si tratta. Ma se non vuoi tradire quel dolore, non giocare strana, un piede qui l'altro là dell'essere, dell'esserci. E non è mai troppo presto per questo.

Giovanna ha detto...

Ehi...cavalca il salmone più grosso, e risali anche se fai fatica a stare aggrappata al suo dorso.Dovresti stringer di più le gambe però...anche se ti costa fatica!
Un abbraccio mia cara!

Arnicamontana ha detto...

Rooom? Perdona la suscettibilità sull'argomento ma il mio dolore non ha bisogno di inchini. Per una volta tu non hai capito qualcosa della mia storia e io non ho capito il tuo consiglio.
Sul disegno sono sul pesce grande e grosso perché sono esausta, nuoto e nuoto e lui ogni tanto torna indietro a soccorrermi. Mica io ce la faccio a fare tanti km in acqua!

Giovanna, sei tanto cara sempre...grazie del tifo sfegatato.