26 luglio 2010

sorrisi

alcuni sorrisi di... buona estate!

sorrisi sulla sabbia...ai passanti accaldati


sorriso di gazanie

19 luglio 2010

14 luglio 2010

le sere d'estate

L’estate, si sa, è fatta per divertirsi, per le cose frivole e leggere, mentre per tutto il resto dell’anno possiamo incupirci quanto basta.


Vivo l’estate come l’ennesima dimostrazione del mio disadattamento, c’è poco da fare.

“Eh ma l’estate è fatta per vivere!”

E perché, prima e dopo si può morire?

“Se non esci d’estate, la sera che è bellissima, quando esci?”

E ma io non mi reggo in piedi…sono un po’ debole….e, davvero, come diceva Albanese, scusa…veramente scusa!

Un altro po’ e devo sentirmi in colpa perché non parto, perché non “vivo la notte”, persino perché non amo il gelato! E poi? Per fortuna mi piace il mare se no sarei finita.

Disadattata, sì, ma amante della poesia, e che poesia potrà mai esserci in una piazza o in un locale affollati di sconosciuti vocianti?

Le sere d’estate sono bellissime, è vero. Ma nella propria dimensione, a ciascuno la sua. Sapessi, giudicante, quanto sono belle e magiche le sere d’estate in campagna!

Sono antipatica, lo so, come tutti i disadattati.


Mia mamma, che ha 86 anni, è andata a sentire un concerto all’aperto e mi ha riportato questa impressione

“ad ascoltare la musica e guardare le stelle…ti sembrava di essere lì, con loro!”

Non è poetica?

9 luglio 2010

mejo...sto bene da solo



Il bar della rabbia


Quanno un giudice punta er dito contro un
povero fesso nella mano strigne artre tre dita
che indicano se stesso.
A me arzà un dito pe esse diverso
me fa più fatica che spostà tutto l’Universo.
So na montagna... se Maometto nun viene...
mejo... sto bene da solo, er proverbio era
sbajato. So l’odore de tappo der vino che
hanno rimannato ndietro so i calli sulle
ginocchia di chi ha pregato tanto e nun ha mai
avuto e ce vo fegato... ahia...
So come er vento... vado ndo me va...
vado ndo me va ma sto sempre qua.

E brindo a chi è come me ar bar della rabbia e
più bevo e più sete me vie
sti bicchieri so pieni de sabbia.

So er giro a voto dell’anello cascato ar dito
della sposa che poi l’ha raccorto e me l’ha
tirato e io je ho detto: mejo... sto bene da
solo... Senza mogli e senza buoi
e se me libero pure dei paesi tuoi sto a
cavallo... e se me gira faccio fori pure er
cavallo tanto vado a vino mica a cavallo.

So er buco nero der dente cascato ar soriso
dela fortuna e la cosa più sfortunata e
pericolosa che mè capitata nella vita è la
vita, che una vorta che nasci, giri... conosci...
intrallazzi... ma dalla vita vivo nunne esci...
uno solo ce l’ha fatta... ma era raccomannato...
Io invece nun c’ho nessuno che me spigne
mejo...n se sa mai... visti i tempi!

Ma se rinasco me vojo reincarnà in me stesso
co la promessa de famme fa più sesso
e prego lo spirito santo der vino dannata
di mettermi a venne i fiori pe la strada
che vojo regalà na rosa a tutte le donne che
nun me lhanno data come a dì: tiè che na so
fa na serenata!
E brindo a chi è come me
ar bar della rabbia o della Arabia
e più bevo e più sete me vie
sti bicchieri so pieni de sabbia.

Ma mò che viene sera e cè il tramonto
io nun me guardo ndietro... guardo er vento.
Quattro ragazzini hanno fatto n’astronave con
npò de spazzatura vicino ai secchioni, sotto
le mura dove dietro nun se vede e cè n’aria
scura scura.
Ma guarda te co quanta cura
se fanno la fantasia de st’avventura
Me mozzico le labbra
me cullo che me tremano le gambe de paura
poi me fermo e penso:
però che bella sta bella fregatura...

E brindo a chi è come me ar bar della rabbia
e più bevo e più sete me vie
sti bicchieri so pieni de sabbia.


* il testo è preso da internet


2 luglio 2010

attrazione celeste

Qualche volta rileggere un libro finisce per essere un modo per ripercorrersi, per ritrovare le emozioni e i pensieri di quelli che eravamo, che siamo stati…Mi sento sempre indietro con i titoli che si impilano sui tavoli, un po’ perché come diceva Massimo Troisi “loro sono tanti a scrivere e io sono solo a leggere”, e un po’ perché mi lascio tentare dalle riletture.

Quest’anno ho riletto alcuni libri di Erri De Luca che, ci ho fatto caso solo ora, credo abbia sempre scritto libri sottili, mai un volumone.

E credo che questo non sia un caso.

E’ uno scrittore che seguo, mi piace il suo stile asciutto e poetico e spesso tenero. Narratore e poeta.

M piace che, studiando l’ebraico antico, faccia colazione con le Sacre scritture. Mi piace persino il suo viso scavato e le sue mani nodose che albero me lo fanno sembrare. Quest’idea mi sono costruita da molto tempo di lui. Un albero.

Poi, per una bellissima coincidenza, lo scorso aprile sono andata ad un incontro con lui nel giorno della festa del libro, un incontro dal titolo La forza delle parole…Tra le tante cose ha raccontato un episodio della Bibbia in cui il Titolare (così chiama Gesù) compie uno dei suoi miracoli ridando la vista ad un cieco. Il cieco come prima cosa vede gli uomini ed esclama “chissà che mi credevo…tanti alberi che camminano…”.

Credo che la scrittura di Erri De Luca vada all’essenza delle cose, con la semplicità e l’umiltà di chi si veste di silenzi solitari. Nel suo primo romanzo, Non ora non qui, racconta della sua infanzia e anche della sua balbuzie, e questo difetto patito penso gli abbia insegnato a ponderare, ad usare e non abusare le parole. Oltre che per esserne stato nauseato, come tutti forse.

Ci sono anche i silenzi nelle sue pagine, a me pare di sentirli.

L’estate scorsa l’ho visto in TV, in una tendopoli nell’Abruzzo martoriato, conversare intorno ad un verso di Marina Cvetaeva

Oltre l'attrazione terrestre esiste l'attrazione celeste

l’ho sentito spiegarla questa forza contraria a quella di gravità, quella che viene dal basso e si leva verso l’alto. La forza degli alberi, delle preghiere, delle montagne, delle maree…

Io ho anche pensato chissà perché la felicità tende verso l’alto e la tristezza verso il basso…

Se fossimo capaci di impararla questa forza che innalza!

Potremmo noi stessi elevarci al di sopra della nostra misera condizione, che ci fa vedere i limiti e quasi mai gli orizzonti estesi…